Primi passi e iniziale smarrimento
Quando inizi l’avventura nel mondo della fotografia subacquea rimani, a un primo impatto, decisamente smarrito. Il dover disporre di una sorta di doppia attrezzatura, quella fotografica innanzitutto, che nasce quasi sempre per uso “terrestre”, e quella che la protegge dall’acqua del mare (custodie varie e accessori), potrebbe sembrare, all’inizio, qualcosa di particolarmente complicato. Ma non perdiamoci d’animo. La prima cosa da fare è valutare come orientarsi in questo pazzo mondo della fotosub, dove devi prima scegliere lo scafandro o custodia per la fotocamera (esaminando quelli disponibili sul mercato) e poi tutta una serie di strumenti a completamento del tutto (flash, faretti, staffe e bracci).
Custodia, oblò e fotocamera
Una volta scelta la nostra custodia e la fotocamera da ospitare all’interno, cominceremo a valutare quale oblò preferire in funzione dell’ottica che prenderemo per iniziare. Il sistema sarà così quasi pronto per tuffarsi in nuove avventure sott’acqua, gestito da un subacqueo possibilmente non alle prime armi, magari con quel pizzico di esperienza e acquaticità che consentono l’impegno delle mani nell’esclusivo utilizzo di un’attrezzatura fotografica voluminosa, mentre il resto del corpo dovrebbe muoversi come fosse quasi un pesce nell’elemento liquido sfruttando quasi esclusivamente le gambe e la postura. Chi è già esperto di fotografia in ambiente “asciutto” saprà orientarsi nella scelta di camera e ottiche, chi è subacqueo saprà invece come meglio scegliere le protezioni per custodire e gestire l’attrezzatura in mare. Ma se siamo un po’ fotografi e un po’ subacquei sarà certamente la cosa migliore per affrontare questo percorso facendo fronte ai due aspetti simultaneamente.
Attrezzatura ingombrante
L’attrezzatura del fotosub, come abbiamo già detto, è spesso ingombrante e pesante, specie quando si decide di portare sott’acqua una reflex. Motivo per cui è necessario ottimizzare al meglio ogni cosa, sia a livello di configurazione, sia a livello di gestione. Per fare ciò serve molta esperienza pratica e, all’inizio, buoni consigli da chi ci è già passato. Dando per scontato che il subacqueo sia più o meno esperto, e che sia anche preparato in senso tecnico dal punto di vista fotografico, possiamo provare ad analizzare insieme come configurare un sistema composto da custodia, flash, bracci snodabili e faretto, per essere efficienti nella ripresa fotografica in ambiente sommerso e non trovarci in difficoltà nella fase operativa durante le nostre immersioni a scopo fotografico.
Per comprendere bene come fare ci aiuteremo con delle immagini di alcuni sistemi completi, assemblati per fotografare sott’acqua in modo comodo in base alle diverse esigenze. Inutile dire che l’ingombro varia al variare del tipo di fotocamera, secondo che si tratti di compatta, mirrorless o reflex. Una volta definita la nostra scelta, in funzione delle esigenze e dell’ingombro che si desidera in immersione (ingombro scarso, medio o importante) possiamo iniziare ad assemblare e fare le prime prove. Per semplicità e per non dilungarci in modo esagerato su questo punto analizziamo una configurazione “pesante” con fotocamera reflex (per una mirrorless il discorso sarà valido ugualmente con la differenza che avremo il vantaggio di un minore ingombro e peso).